
Io non so cos'è giusto, ma a volte mi viene da credere di saperlo, e allora in genere mi incazzo, ma poi come si dice dalle mie parti "me tocca a fa' du' fatighe: 'ncazzamme e scazzamme", anzi "tre fatighe: 'ncazzamme, scazzamme e piammela 'ntel c...".
Forse non esiste il giusto e l'ingiusto ma sicuramente esiste il decente e l'indecente e così quando vedo un TG che fa un servizio su Paris Hilton che entra in una boutique e prova un vestito da 8.000 dollari (15 milioni v. lire!!!!), e poi non lo compra perché ne ha già troppi, ma per fortuna c'è un suo fan cerebroleso che glielo compra di nascosto e glielo fa recapitare a casa, senza neanche presentarsi per chiedere in cambio una bottarella, beh... tutto ciò, oltre ad essere avvilente per il giornalismo, mi sembra offensivo per chi, con meno di ottomila dollari all'anno, in Italia è costretto a camparci (ci sono pensionati che campano con 500 euro al mese, cioè 6.000 euro all'anno).
Lo stesso telegiornale, magari, ha da poco concluso un servizio sul bullismo degli adolescenti o sulle adolescenti che si prostituiscono, tramite videofonino, magari avendo come modello quella stessa Paris Hilton che più tardi vezzeggeranno, trattandola da eccentrica vip, un po' svampita ma simpatica.
Qualche tempo fa sentivo dire che, oggi, non si dà più peso alle parole, ma forse siamo arrivati ormai a non dare più peso alla realtà, ogni cosa ha lo stesso peso, lo stesso valore, cambia solo l'impatto emotivo che si cerca di dare, ai diversi argomenti che si trattano, trasformandoci in schizofrenici dei sentimenti.
Per cui, sorridiamo tranquillamente di fronte alla pubblicità del cibo per gatti, che ci viene presentato come un prodotto d'élite, che va presentato su piatti d'argento, con appositi chef pronti a tutto pur di soddisfare il micione difficile da contentare, ma subito dopo diventiamo assorti e leggermente tristi di fronte allo spot sulla fame in africa o sulla distrofia muscolare, ma un attimo dopo scordiamo entrambe ridendo e sbavando con le veline di Striscia.
Stiamo diventando dei pazzi rincoglioniti, tanto che, dopo questi trattamenti di lavaggio cerebrale, possiamo berci soavemente, le cazzate del primo politico che passa in TV, mentre dice esattamente il contrario di quello che aveva affermato con forza e convizione appena pochi mesi fa.
A volte, tutto ciò mi fa girare i coglioni e magari mi sfogo facendo comizi con mia moglie, ma altre volte rimango inerme e passivo di fronte a tutta questa merda, anzi aspetto ansioso di vedere la nuova puntata di "Un posto al sole", mentre qualcuno... da qualche parte... me lo mette in quel "posto che non sta mai al sole".
Forse non esiste il giusto e l'ingiusto ma sicuramente esiste il decente e l'indecente e così quando vedo un TG che fa un servizio su Paris Hilton che entra in una boutique e prova un vestito da 8.000 dollari (15 milioni v. lire!!!!), e poi non lo compra perché ne ha già troppi, ma per fortuna c'è un suo fan cerebroleso che glielo compra di nascosto e glielo fa recapitare a casa, senza neanche presentarsi per chiedere in cambio una bottarella, beh... tutto ciò, oltre ad essere avvilente per il giornalismo, mi sembra offensivo per chi, con meno di ottomila dollari all'anno, in Italia è costretto a camparci (ci sono pensionati che campano con 500 euro al mese, cioè 6.000 euro all'anno).
Lo stesso telegiornale, magari, ha da poco concluso un servizio sul bullismo degli adolescenti o sulle adolescenti che si prostituiscono, tramite videofonino, magari avendo come modello quella stessa Paris Hilton che più tardi vezzeggeranno, trattandola da eccentrica vip, un po' svampita ma simpatica.
Qualche tempo fa sentivo dire che, oggi, non si dà più peso alle parole, ma forse siamo arrivati ormai a non dare più peso alla realtà, ogni cosa ha lo stesso peso, lo stesso valore, cambia solo l'impatto emotivo che si cerca di dare, ai diversi argomenti che si trattano, trasformandoci in schizofrenici dei sentimenti.
Per cui, sorridiamo tranquillamente di fronte alla pubblicità del cibo per gatti, che ci viene presentato come un prodotto d'élite, che va presentato su piatti d'argento, con appositi chef pronti a tutto pur di soddisfare il micione difficile da contentare, ma subito dopo diventiamo assorti e leggermente tristi di fronte allo spot sulla fame in africa o sulla distrofia muscolare, ma un attimo dopo scordiamo entrambe ridendo e sbavando con le veline di Striscia.
Stiamo diventando dei pazzi rincoglioniti, tanto che, dopo questi trattamenti di lavaggio cerebrale, possiamo berci soavemente, le cazzate del primo politico che passa in TV, mentre dice esattamente il contrario di quello che aveva affermato con forza e convizione appena pochi mesi fa.
A volte, tutto ciò mi fa girare i coglioni e magari mi sfogo facendo comizi con mia moglie, ma altre volte rimango inerme e passivo di fronte a tutta questa merda, anzi aspetto ansioso di vedere la nuova puntata di "Un posto al sole", mentre qualcuno... da qualche parte... me lo mette in quel "posto che non sta mai al sole".
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